Un progetto per l’Europa. È ciò che è necessario per battere il nazionalismo nei nostri Paesi. Le elezioni europee nel 2019 non lasciano altra scelta.
La crisi economica degli ultimi dieci anni è la rappresentazione plastica dell’assenza di un progetto europeo. È la conseguenza (non la causa) di un blocco nell’avanzamento verso l’unità politica. E sappiamo che la responsabilità maggiore sta in capo ai governi nazionali che non hanno dato all’Unione un governo federale per l’economia e la sicurezza. Fino a rivendicare una ridicola ‘sovranità nazionale’ per l’immigrazione.
Non hanno risolto alcun problema e hanno riversato la colpa sull’Europa. Hanno seminato il vento del populismo, della demagogia e dell’ignoranza tra i cittadini e ora raccolgono la tempesta del nazionalismo e del fascismo che rialza la testa.
Occorre tornare a mostrare che il futuro è l’Europa, cioè l’unità politica tra gli Europei attorno alle loro istituzioni comuni, da rendere federali per fare le politiche che sono necessarie per il loro benessere e la loro sicurezza. E per non essere servi delle superpotenze, vecchie e nuove, per rendere l’Europa fattore di pace e di sviluppo in Africa e nel Medio-Oriente.
Molti vogliono alzare i muri in Europa. È tempo invece di rilanciare il ponte dell’unità europea.