Un Congresso all’insegna del cambiamento e dell’innovazione per fronteggiare le sfide che il modificato scenario mondiale (globalizzazione, emigrazioni di massa, guerre, terrorismo, populismo, nazionalismo, sovranismo e altro ancora) richiede.

Il Movimento Federalista Mondiale (MFM), nato a Montreux nel 1947 – come è noto – è una organizzazione senza scopo di lucro e non partitica che si propone la promozione della pace globale e della giustizia mediante lo sviluppo delle istituzioni democratiche e l’applicazione di leggi internazionali; il MFE è una delle organizzazioni che ne fanno parte.

“Quando gli scopi del federalismo mondiale e della democrazia globale sembrano distanti da ogni concreta prospettiva di realizzazione, essi diventano sempre più necessari mentre le crisi globali crescono in numero e importanza” scrive Fernando Iglesias, deputato argentino già Presidente del Consiglio del MFM di cui condivide ora la Presidenza con Lloyd Axworthy, già Ministro degli Esteri canadese e rettore dell’Università di Winnipeg.
“La linea divisoria indicata da Altiero Spinelli nel 1941 – scrive ancora Iglesias – appare di nuovo al nostro orizzonte. Questa volta su scala globale. Supera la divisione tra destra e sinistra e separa i gruppi politici secondo un orientamento mondiale: i nazionalisti, il cui proposito reazionario consiste in un ritorno verso egemonie nazionali e dispute internazionali e i globalisti e cosmopoliti che, per ribilanciare economia e politica, capitalismo e democrazia, stato e mercati, sono a favore di una globalizzazione della democrazia.”

Il Congresso si è svolto all’Aia dal 9 al 13 luglio con la partecipazione di 37 delegati, pervenuti da 16 paesi. Ha discusso la situazione politica mondiale, le linee di azione più indicate per raggiungere gli scopi del movimento e le regole di governo del MFM, che sono state profondamente modificate per renderle più snelle e funzionali. Si è posto in particolare l’accento sulla esigenza di riflettere maggiormente nelle attività la costruzione delle istituzioni sovranazionali.

Tra le molteplici attività si sono indicate come prioritarie le seguenti: 1. Continuazione della campagna per la ratifica universale dello Statuto del Tribunale Penale Internazionale(ICC), finora ratificato da 124 stati. 2. Appoggio al processo di integrazione europea e sua democratizzazione in collaborazione con UEF e Movimento Europeo. 3. Sostegno della campagna per la creazione di una Assemblea Parlamentare delle Nazioni Unite (UNPA), iniziativa lanciata da un piccolo gruppo che recentemente ha ottenuto l’adesione di oltre 1500 parlamentari, ex-parlamentari e esperti e un voto favorevole del Parlamento Europeo. 4. Continuazione della campagna per la creazione di un Tribunale Penale Latino Americano e dei Caraibi (COPLA), iniziata da un gruppo di Buenos Aires, che ha ottenuto consensi crescenti nella società civile e uomini di governo di centro e sud America.

Si è pure deciso di lanciare una nuova iniziativa con la creazione di Gruppi di Lavoro Transnazionali (TWG) per la ricerca e promozione di soluzioni federaliste nella soluzione di problemi globali (cambi climatici e ecologia, problemi finanziari ed economici mondiali, pace disarmo e terrorismo, migrazioni e minoranze, intelligenza artificiale).

Le modifiche statutarie hanno semplificato la struttura del MFM da tre organismi (Congresso ogni 6 anni, Consiglio e Comitato Esecutivo) a due (Congresso ogni 2 anni che decide gli indirizzi politici e Comitato Esecutivo i cui membri vengono rinnovati al 50% ogni due anni). La nuova struttura dovrà permettere un più rapido adeguamento dell’azione allo scenario politico.
Il prossimo Congresso è previsto a Osaka in Giappone nel 2020.

Numerose mozioni approvate hanno sottolineato e sostenuto varie iniziative ed azioni. Mi limito a qualche citazione. Il gruppo giapponese invita, sull’esempio di quanto fatto in Giappone, a formare in ogni paese gruppi di parlamentari per promuovere “forme di governo globali e una federazione mondiale”. Altre mozioni richiedono uno sviluppo dell’attività nel sud del mondo; tasse globali per finanziare le organizzazioni internazionali; riforma del sistema monetario internazionale e dell’organizzazione mondiale del commercio. Una mozione elogia una dichiarazione del Sindaco di Ventotene che nel settembre 2017 ha invitato gli immigrati a stabilirsi nell’isola.

Sono andate a ruba le copie disponibili del nuovo libro ”A World Parliament: Governance and Democracy in the 21st Century”, pubblicato da Democracy Without Borders, Berlino, 2018, e presentato da Florencia Gor, nuovo Presidente del Congresso WFM e dagli autori Jo Leinen e Andreas Bummel.

I Congressisti hanno visitato il Tribunale Penale Internazionale che ha celebrato quest’anno il ventesimo anniversario; fondato con il “Trattato di Roma” del 1998, è l’unico Tribunale Penale permanente ed ha il compito di por fine all’impunità per genocidio, crimini di guerra, crimini contro l’umanità e crimini di aggressione. E’ entrato in vigore nel luglio 2002 dopo la ratifica di 60 paesi. I partecipanti hanno ascoltato una presentazione e animato un dibattito sul suo funzionamento.
Hanno partecipato al Congresso in rappresentanza del MFE, Lucio Levi, Guido Montani, Domenico Moro e Luigi Giussani.

  

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