Il 19 giugno 2021 si è tenuta al Parlamento europeo di Strasburgo la prima riunione della plenaria della Conferenza sul futuro dell’Europa. L’Unione dei federalisti europei ha partecipato nella delegazione del Movimento Europeo Internazionale, insieme ai rappresentanti del Parlamento europeo, della Commissione e del Consiglio europeo, dei parlamenti e dei governi nazionali.
ANNA ECHTERHOFF, Segretaria generale dell’UEF.
“La Conferenza è un’opportunità straordinaria per migliorare la nostra casa comune, per renderla più forte, più capace di agire e più unita. Siamo convinti che questo sia il momento di un’Europa sovrana e democratica. Questo sarà il nostro impegno nella Conferenza”.
I am speaking on behalf of European Movement International, but also on behalf of one its founding member organisations, the Union of European Federalists. if I may say, we have believed in the importance of this Conference right from the start. Since our foundation UEF In 1946 and European Movement in 1948, we have been fighting for a Europe that is politically united. This was also the vision of the founding fathers. The pandemic has once again confirmed that we were right.
This is why we believe that the Conference is both - an extraordinary exercise in democratic citizen participation, never before undertaken at supranational level, and at the same time an unmissable window of political opportunity to improve our common home, in order to make it stronger, more capable of action, more united. We are convinced that this is the right time, the momentum, to be politically ambitious and to fight for a sovereign and democratic Europe, capable of shaping a new world order, politically and economically. This will be our commitment in the Conference, thank you all.
SANDRO GOZI, parlamentare europeo Renew Europe, Presidente UEF.
“Signor Presidente, cari Amici, viviamo un momento darwiniano, un momento di grande cambiamento. In questi momenti, non è il più forte che vince, ma chi dimostra di avere la migliore capacità di adattarsi al cambiamento stesso. Di fronte alle questioni transnazionali come il clima, le pandemie, il digitale, le migrazioni, gli Stati isolati sono impotenti. La potenza non è più quella del passato. Noi possiamo difendere i nostri obiettivi, ma non con gli strumenti del nazionalismo. Possiamo difenderli insieme, con un vero impegno europeo, cittadino e democratico. Per riuscirci, non dobbiamo avere tabù. Siamo all’inizio della Conferenza, ma dobbiamo già pensare al risultato, alle conclusioni. Dobbiamo essere pronti a dar seguito alle domande dei cittadini: con delle soluzioni concrete, con delle decisioni politiche, con nuove leggi, ma anche con la revisione dei Trattati. E’ il momento di un “whatever it takes” democratico. Sì, cari amici, impegniamoci ad essere insieme il cambiamento che vogliamo vedere per l’Europa. Grazie signor Presidente”.
BRANDO BENIFEI, parlamentare europeo, Socialisti e Democratici, Presidente del Gruppo Spinelli
Grazie Presidente.
Quante volte i nostri cittadini ci hanno chiesto dov'è l'Europa? Perché non sta intervenendo come dovrebbe? È vero, l'integrazione europea e la storia di grandissime conquiste comuni: la pace, il mercato unico, la cittadinanza europea, i progetti per la coesione, la transizione ecologica, digitale e moltissimo altro. Ma di fronte alla pandemia l'assenza di una vera unione sanitaria ha pesato molto. Pensiamo alla politica estera, i diritti fondamentali, alla politica sociale e fiscale.
Se ascolteremo davvero i cittadini, non per finta, la maggioranza di loro nella maggioranza dei paesi, ci dirà per l'ennesima volta di finirla con i veti, con il fatto che lasciamo fare a Orban tutto quello che gli pare, in spregio al diritto europeo, e che serve una fiscalità giusta e un bilancio federale con risorse proprie per far ripartire la crescita e combattere le disuguaglianze intollerabili che gravano sul nostro continente. Serve una nuova sovranità comune.
La conferenza deve aprire la strada per un percorso costituente e per nuovi trattati. È una grande occasione che non permetteremo a nessuno di far andare sprecata. Lo dico con le parole di Altiero Spinelli, a 80 anni dal Manifesto di Ventotene:
“La via da percorrere non è facile né sicura, ma deve essere percorsa e lo sarà”, grazie.