Si è svolto sabato 4 marzo 2023, dalle 10:30 alle 17:30 presso il Salone dei Cavalieri di Pinerolo, il primo incontro annuale dell’Ufficio del Dibattito. L’appuntamento è stato curato della sezione pinerolese del MFE ed ha visto complessivamente la partecipazione di un centinaio di persone, fra quante hanno seguito i lavori al mattino e al pomeriggio, oltre a chi ha potuto seguirli da remoto su Zoom.

Titolo della giornata: “Rivoluzione Europa, dal PNRR al futuro. Un’Europa politica, salda nelle istituzioni, nell’economia, nella società, nei diritti”. L’incontro, che ha ricevuto il patrocinio della Città di Pinerolo, è stato introdotto dal saluto del sindaco Luca Salvai e della nostra segretaria nazionale Luisa Trumellini.

Il dibattito si è articolato in varie relazioni. Alfonso Iozzo ha trattato nella prima sessione il tema: “Verso le elezioni europee: schieramenti e movimenti in vista del 2024”; Giacomo D‘Arrigo e Mario Leone hanno dialogato a distanza fra loro su “Next Generation EU e PNRR italiano”, e “Il PNRR come spinta per una nuova macchina pubblica”. Nella seconda sessione Giulia Rossolillo e Tommaso Nannicini hanno discusso rispettivamente su come passare “Dalle risorse proprie a un’Unione fiscale” e sul percorso che i federalisti si propongono in Europa: “Riprendiamoci il controllo: verso un’Unione economica e sociale”. Sono inoltre intervenute, al mattino e al pomeriggio, due giovani militanti della GFE, Michela Tubiolo (“Il NGEU e le sfide della rivoluzione digitale e tecnologia” e Anna Ferrari (“Un bilancio federale per il futuro dell’Europa: quali priorità”).

Oltre alle grandi sfide globali presenti nel 2019, quando è stato eletto l’attuale Parlamento europeo (l’onda lunga della crisi del 2008, l’America di Trump, la Brexit, l’avanzare dei populismi e dei nazionalismi, gli imponenti flussi migratori nel Mediterraneo), si sono aggiunte in questi anni la pandemia, la guerra della Russia contro l’Ucraina e la conseguente crisi energetica che è andata a intrecciarsi con quella climatica e ambientale già in atto. Alla vigilia delle elezioni europee del 2024 l’Europa è chiamata a reagire con coraggio e lungimiranza, ripartendo con slancio dalle intuizioni e dai valori dei suoi padri fondatori. Il dibattito di qualità che si è svolto a Pinerolo ha evidenziato come la capacità di iniziativa che l’UE ha messo in campo contro la pandemia non possa restare un momento eccezionale ma debba dar vita a uno slancio straordinario e di lunga durata. Le ingenti risorse stanziate contro la crisi economica e sociale ci autorizzano a sperare in un big bang europeo, in un rilancio istituzionale e politico dell’Unione, in grado di sostenere il benessere dei popoli europei e la pace nel mondo.

Gli oratori, anche in relazione alle questioni poste dal sindaco e dal pubblico, hanno evidenziato due nodi fondamentali. Il primo, che le risorse straordinarie messe a disposizione dal NGEU e dai vari PNRR non si possono risolvere in una spesa temporanea, ma devono tradursi in un processo di investimenti e di riforme coerenti con una visione complessiva e consapevole del futuro, che a sua volta sollecita una trasformazione radicale delle istituzioni europee e la modifica dei Trattati. Dobbiamo costruire, qui ed ora, un’Europa federale, a partire da chi ci sta, più vicina ai cittadini, meno burocratica, dotata di risorse proprie, fondata sui meccanismi democratici della maggioranza al posto di quelli ormai inadeguati dell’unanimità, del diritto di veto, del metodo intergovernativo.

Il secondo nodo è quello dei valori. Nonostante i titoli dei vari contributi, il convegno di Pinerolo non si è risolto in un’ottica meramente tecnica ed economicista: tutti gli interventi hanno sottolineato come, senza i valori basilari dell’UE, lo stanziamento di 750 miliardi di euro e le stesse modifiche istituzionali non servirebbero a nulla. Gli europei hanno dato vita a qualcosa di grande, nel secondo dopoguerra, in netto contrasto con gli egoismi e le distruzioni dei secoli scorsi, ma non si sono ancora fidati abbastanza gli uni degli altri. Ora davvero non devono più fare come Ulisse, che non si fidava di se stesso quando si fece legare dai suoi marinai in prossimità delle sirene e degli scogli, ma devono trovare la forza di superare il deficit di democrazia che ancora li condiziona, confrontarsi su piattaforme programmatiche europee, dar vita a partiti politici transfrontalieri.

Il dibattito è stato introdotto e moderato al mattino da Giovanni Trinchieri, segretario della sezione pinerolese, e da Libero Ciuffreda e Stefano Moscarelli al pomeriggio, rispettivamente presidente e segretario per il Piemonte. E’ toccato invece a Raimondo Cagiano, coordinatore dell’Ufficio del Dibattito, concludere la giornata, evidenziando la necessità, come sempre, di metterci in discussione, tenendo sempre fisso lo sguardo ai nostri valori e ideali. Così “dobbiamo aggiornarci nella condizione di guerra e di pandemia, consapevoli che siamo arrivati alla sussidiarietà, alla condivisione dell’aiuto reciproco non per amore ma per necessità”. Quali risultati otterremmo se il principio di sussidiarietà fosse applicato alle migrazioni? Gli Stati nazionali finora non hanno delegato un briciolo del proprio potere all’Unione, e tanti chiedono ogni giorno all’Europa delle cose che l’Europa, così com’è, non può fare. Il nostro compito è di continuare a proporre le ragioni di un cambiamento di fondo, come hanno fatto la Conferenza sul futuro dell’Europa il 9 maggio e il Parlamento europeo il 9 giugno scorsi, e come noi chiediamo con forza, con l’Appello del MFE al Consiglio europeo. La necessità federativa è nell’aria, fidiamoci di noi stessi!

 

  

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