In vista delle elezioni europee del giugno 2024, è necessario approfondire il problema del crescente astensionismo e della difficile impasse in cui il Parlamento europeo viene spesso a trovarsi nel processo legislativo.

L'attuale assetto istituzionale dell'Unione europea ricopre una duplice funzione rappresentativa: il Consiglio è l'organo di rappresentanza dei governi nazionali, mentre il Parlamento è l'espressione della sovranità dei cittadini europei. Le elezioni europee, tuttavia, sono ancora profondamente condizionate dalle specifiche e fin troppo circoscritte congiunture della politica interna dei singoli Stati membri: benché i partiti nazionali siano riuniti nel Parlamento europeo in gruppi politici, coalizioni formate per affinità politica e non per nazionalità, l'elettore è chiamato a rivolgere il proprio voto soltanto a liste e a candidati del proprio Paese.

Nel ricercare nuove risorse per la partecipazione politica, colpisce la proposta di regole elettorali che permettano o, addirittura, incoraggino i gruppi politici europei a candidare, in ogni circoscrizione, cittadini di altri Paesi appartenenti alla propria famiglia politica. Come conseguenza di candidature che prescindano dalla cittadinanza nazionale, i partiti politici diverrebbero partiti sempre più "europei". I gruppi politici, d'altro canto, non emergerebbero nelle sedi del Parlamento europeo come mera sommatoria di partiti nazionali, ma come forze politiche realmente integrate.

Questa nuova composizione del Parlamento europeo, inoltre, comporterebbe una maggiore rappresentanza di differenti approcci di pensiero, anche all'interno delle stesse alleanze storicamente costituite tra i partiti nazionali. Marcherebbe, soprattutto, un passo decisivo nel processo di integrazione europea e preserverebbe da una deriva tecnocratica le istituzioni. Incoraggiando una coscienza politica europea, infatti, si darebbe piena realizzazione alla cittadinanza europea, già formalmente esistente, nei due momenti fondamentali della democrazia: l'elezione e la rappresentanza politica.

Le sfide del momento presente, che costringono l'Unione europea a misurarsi con le istanze sempre più insistenti del sovranismo e dell'euroscetticismo, impongono una riflessione su nuove proposte di riforma dei Trattati. Ampliare gli attuali luoghi della cittadinanza europea, favorendo, come detto, candidature di cittadini di altri Paesi membri nelle elezioni europee, significa rispondere concretamente alla crisi generale del sistema politico democratico.

Compito ineludibile delle forze sociali e delle sensibilità culturali più avvertite è promuovere le condizioni prodromiche per una possibile struttura federativa dell'Unione europea, pur preservando le diversità e le identità dei singoli Stati. È con questo spirito di speranza e di impegno per l'avvenire che ogni coscienza europeista deve animare le campagne elettorali e guardare alle ormai vicine elezioni europee.

 

  

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