Le scelte del governo italiano e una sovranità digitale europea contro le oligarchie: i satelliti Starlink e l’alternativa europea Iris².

Il 2025 si è aperto con una battaglia decisiva per l’Europa ed anche per il Mondo intero: non solo per la sovranità tecnologica, ma per la sopravvivenza stessa della democrazia. La posta in gioco non potrebbe essere più alta. Con il pretesto di difendere la libertà di parola, un’alleanza di oligarchi tecnologici e leader populisti sta tentando di smantellare le istituzioni democratiche e di minare lo stato di diritto [1]. Nel discorso di addio del suo mandato presidenziale Joe Biden ha messo in guardia i cittadini americani evocando l’avanzata di «un’oligarchia di estrema ricchezza, potere e influenza … che minaccia la nostra democrazia, i diritti fondamentali e le libertà».

Il monito di Biden vale anche per i cittadini di tutto il mondo. La concentrazione del potere politico, tecnologico e finanziario in mano a pochissime persone è simboleggiata dal connubio tra Elon Musk e Donald Trump e sostenuto dai principali attori del capitalismo tecnologico americano che si sono allineati velocemente al nuovo potere. Mark Zuckerberg ha annunciato l’abbandono del sistema di fact checking da Facebook, Instagram e WhatsApp sfidando apertamente il Digital Services Act dell’UE. Dopo questo annuncio, anche Google ha ribadito che non intende integrare sistemi di fact-checking nei contenuti pubblicati su Search e Youtube, come richiesto dalle regole di condotta sulla disinformazione della Commissione europea.

L’oligarchia tecnologica, politica e finanziaria è una minaccia per le democrazie di ogni continente. Gli interventi sempre più frequenti di Elon Musk - tramite il suo social X - nei confronti di diversi Paesi europei, come il sostegno al partito neonazista AfD, sono una chiara invasione di campo da parte della persona più ricca del mondo. L’agenda europea di Trump e Musk si muove lungo la direttiva del “divide et impera” per trattare con i singoli Paesi, invece che con l’UE, per ottenere il massimo risultato vista la loro debolezza. In questo scenario avanza un “governo dei pochi”, che non ama la democrazia e le sue regole e che si pone al di sopra e contro il “governo dei molti”, ovvero del «popolo». Sembra difficile opporsi allo strapotere di élite tecnologiche multimiliardarie. Infatti gli Stati nazionali hanno permesso loro di crescere indisturbate senza riuscire a porre alcun serio limite. Che solo adesso è stato messo in piedi dalla legislazione dell’UE.

In questo quadro, gioca un ruolo strategico la nuova frontiera dello spazio e del controllo delle comunicazioni, che rischia di essere utilizzato da Musk a proprio vantaggio. Partendo dall’Italia, che si trova al centro di questa crisi, in cui l’agenda promossa dal duo Trump-Musk cerca di indebolire le istituzioni democratiche e di minare lo stato di diritto mascherandosi dietro il pretesto di difendere la libertà di parola. Il viaggio lampo ai primi di gennaio 2025 di Giorgia Meloni a Mar-a-Lago, nella residenza privata di Donald Trump, per discutere della liberazione della giornalista Cecilia Sala, ha scatenato una serie di polemiche in seguito alle notizia pubblicata dall'agenzia di stampa Bloomberg, sull’accordo in corso di negoziazione con Elon Musk per un investimento del governo italiano di € 1,5 miliardi nella sua società di telecomunicazioni SpaceX, per la fornitura del servizio di comunicazioni satellitari criptate Starlink. In una nota di Palazzo Chigi, pubblicata poco dopo la notizia, viene smentita la firma di un contratto, ma non che le trattative siano in corso. 

Se il governo italiano decidesse di adottare Starlink per le comunicazioni satellitari sicure in Italia, rischierebbe di affidare a una multinazionale americana il controllo su infrastrutture critiche nazionali. Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella [2] ha evidenziato in più di un'occasione i rischi di una tale scelta. Nel discorso di fine anno 2024 alle alte cariche istituzionali Mattarella aveva messo in guardia dagli «oligarchi di diversa estrazione» che «si sfidano nell’esplorazione sottomarina, in nuove missioni spaziali, nella messa a punto di costosissimi sistemi satellitari (con implicazioni militari) e nel controllo di piattaforme di comunicazione social, agendo, sempre più spesso, come veri e propri contropoteri». E a fine 2024, nel tradizionale discorso agli ambasciatori, Mattarella è tornato a evidenziare i rischi per la democrazia connessi con l’attività sempre più invasiva di «operatori internazionali svincolati da ogni patria, la cui potenza finanziaria supera oggi quella di Stati di media dimensione, e la cui gestione di servizi essenziali sfiora, sovente, una condizione monopolistica».

“Lospazio deve essere un settore in cui l'Europa non dipende da nessun altro.”

«Un accordo con Starlink sarebbe un grave errore strategico per l’Italia, che rinuncerebbe così alla sua sovranità indebolendo e diluendo il suo ruolo di leadership in IRIS², il programma satellitare europeo alternativo a quello di Elon Musk», ha affermato a key4biz l’eurodeputato Christophe Grudler, Rapporteur e negoziatore per il Parlamento europeo di IRIS², che ha così puntualizzato: «Affidare comunicazioni di difesa critiche a un attore privato non europeo mina la sovranità e la sicurezza. L’Italia rischia di diventare dipendente da qualcuno al di fuori della giurisdizione dell’UE, le cui decisioni potrebbero non essere in linea con gli interessi italiani.» [3]. In conclusione Grudler afferma che «lo spazio deve essere un settore in cui l'Europa non dipende da nessun altro. Abbiamo commesso l'errore con i Gafam [4] vent'anni fa, lasciando che altri ci imponessero le tecnologie, e oggi dipendiamo da loro per l'accesso a Internet. È stato lo stesso dibattito con il GPS e Galileo, ma oggi il sistema europeo è il più preciso al mondo!» [5]

Il futuro dell’UE dipende dalle scelte che facciamo oggi. Sono scelte che devono essere fatte collegialmente con tutti i partner europei, perché non esistono vie di uscita nazionali. Per questo motivo gli europei devono decidere se vogliono essere protagonisti della costruzione di una sovranità europea in campo digitale e spaziale, con la creazione di una capacità di governo politico a livello UE, oppure se vogliono diventare spettatori passivi in un mondo dominato da altri.


[1] “Tecno populismo contro democrazia: la sveglia per l’Europa del 2025” https://www.editorialedomani.it/idee/commenti/tecno-populismo-contro-democrazia-la-sveglia-per-leuropa-del-2025-pb8otiwq

[2] “Al Quirinale non piace granché l’ipotesi di affidarsi a Starlink” https://www.ilpost.it/2025/01/11/meloni-mattarella-elon-musk-starlink

[3] “‘Ecco perché è un errore per l’Italia affidarsi a Starlink. Sì agli Eurobond per lo Spazio’. Intervista all’uomo di IRIS² del Parlamento Ue” https://www.key4biz.it/ecco-perche-e-un-errore-per-litalia-affidarsi-a-starlink-si-agli-eurobond-per-lo-spazio-intervista-alluomo-di-iris%C2%B2-del-parlamento-ue/517282/

[4] Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft

[5] “Interview with Christophe Grudler, rapporteur of the European IRIS² constellation” https://www.aircosmosinternational.com/article/interview-with-christophe-grudler-rapporteur-of-the-european-iris2-constellation-3748

 

  

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