L’ABC dell’Europa di Ventotene è un piccolo dizionario curato da Nicola Vallinoto, illustrato da Giulia Del Vecchio e con le voci scritte da Diletta Alese, Silvana Boccanfuso, Antonella Braga, Roberto Castaldi, Claudio Cressati, Pier Virgilio Dastoli, Monica Frassoni, Piero Graglia, Mario Leone, Guido Levi, Lucio Levi, Daniela Martinelli, Anne Parry, Francesco Pigozzo, Paolo Ponzano, Angelica Radicchi, Giulio Saputo, Francesca Torre, Emma Vaccari e Tommaso Visone. La prima edizione (Ultima Spiaggia, 2021) è stata presentata a Ventotene il 2 settembre 2021 e la prima copia del volume è stata consegnata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 29 agosto 2021 in occasione dell’inaugurazione del seminario organizzato dall’Istituto Spinelli. La seconda edizione aggiornata vede la prefazione di Antonio Padoa-Schioppa e la voce aggiuntiva su Luigi Einaudi (Ultima Spiaggia, 2022).
Il volume spiega l’Europa attraverso le 21 lettere dell’alfabeto. Ad ogni lettera corrisponde un concetto sull’Europa o una persona legata al Manifesto di Ventotene. Si parte dalla A di Antifascismo, la storia dell’Europa, per finire con la Z di Zero emissioni di carbonio ovvero la lotta dell’Unione europea contro i cambiamenti climatici, il futuro del pianeta. Ogni voce del dizionario è accompagnata da una illustrazione che ne completa la rappresentazione. Le voci del dizionario sono raggruppate intorno ai seguenti percorsi di lettura:
L’Europa di Ventotene: idea di Europa unita nel corso dei secoli. Antifascismo, Einaudi Luigi, Bolis Luciano, Ventotene isola di confino, Colorni Eugenio, Hirschmann Ursula, Rossi Ernesto, Rossi Ada, Spinelli Altiero, Manifesto di Ventotene.
Le grandi idee: nazionalismo, pace, libertà, democrazia, federalismo.
L’Unione europea: quando è nata l’Unione europea (UE)? Quali sono i paesi membri dell’UE?, unità nella diversità, inno alla gioia, euro, Trattato di Lisbona.
L’attualità: globalizzazione, ostacoli e opportunità per unire l’Europa, Brexit, zero emissioni di carbonio.
Il dizionario è infine corredato da un glossario delle istituzioni europee e da un euroquiz con 50 domande e risposte.
Di seguito l’introduzione del curatore in cui si spiegano le motivazioni del volume.
“Questa pubblicazione nasce dalla volontà di far conoscere l’Europa pensata a Ventotene durante la Seconda guerra mondiale alle giovani generazioni come quella di mia figlia che frequenta la scuola media. I ragazzi e le ragazze che affollano d’estate la libreria Ultima Spiaggia di Ventotene sono i primi destinatari a cui si rivolge questo piccolo dizionario illustrato. Le nuove generazioni sono chiamate, infatti, a raccogliere il testimone lasciato dagli autori del Manifesto di Ventotene ottant’anni fa. Per farlo in modo consapevole avranno bisogno di studiare il passato, indignarsi per le ingiustizie del presente e impegnarsi per cambiare il futuro.
Come ci ha ricordato David Sassoli durante il suo discorso di insediamento alla Presidenza del Parlamento europeo:
<<Dobbiamo recuperare lo spirito di Ventotene e lo slancio pionieristico dei Padri Fondatori, che seppero mettere da parte le ostilità della guerra, porre fine ai guasti del nazionalismo dandoci un progetto capace di coniugare pace, democrazia, diritti, sviluppo e uguaglianza... L'UE non è un incidente della storia. La nostra storia è scritta sul desiderio di libertà di Sophie e Hans Scholl, sul loro dolore, sul loro desiderio di fraternità. Non siamo un incidente della storia, ma i figli e i nipoti di coloro che sono riusciti a trovare l'antidoto alla degenerazione nazionalista.>>
I percorsi di lettura guidano i lettori lungo due modelli di Europa. L’Europa ideale pensata nel 1941 a Ventotene, isola di confino, con il Manifesto per un’Europa libera e unita quale risposta alle guerre tra gli Stati nazionali (L’Europa di Ventotene), e l’Europa reale nata subito dopo la fine del conflitto con la dichiarazione Schuman del 9 maggio 1950 che si è sviluppata fino ai giorni nostri con il Trattato di Lisbona (L’Unione europea). L’Europa di oggi è ben lontana da quella concepita durante la guerra da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi con la partecipazione di Eugenio Colorni e la collaborazione attiva di Ursula Hirschmann e Ada Rossi nella diffusione del Manifesto di Ventotene.
Il modello federale come risposta alle divisioni e agli egoismi tra gli Stati nazionali trova ancora oggi forti resistenze. Nonostante il coronavirus abbia causato oltre cinque milioni di morti in Europa e nel mondo le soluzioni trovate dall’UE per superare la crisi sono transitorie. Alcuni governi nazionali hanno frenato in più di una occasione le proposte di condivisione del debito e di finanziamento di risorse europee per gestire i progetti di rilancio dell’economia europea dopo la pandemia. Abbiamo una bandiera, un inno (l’inno alla gioia), un motto (unità nella diversità), una Carta dei diritti fondamentali, un Parlamento eletto dai cittadini e una moneta unica, l’euro, ma non abbiamo ancora una Costituzione e un governo con una voce unitaria nei settori cruciali della salute, dell’economia e della difesa.
Tra l’Europa di Ventotene – l’Europa che dovrebbe essere - e l’Unione europea – l’Europa che c’è – in mezzo abbiamo la lotta tra idee opposte di come debbano funzionare le istituzioni europee. Il percorso di lettura sulle grandi idee mostra le differenze tra chi vuole un’Europa divisa dove prevale l’interesse di ogni singola parte (nazionalismo) e chi vuole invece un’Europa unita capace di agire nell’interesse comune (federalismo) che garantisca la pace e la libertà attraverso la realizzazione della democrazia a tutti i livelli.
Il percorso sull’attualità, infine, ci mostra quali siano oggi le difficoltà che l’UE deve affrontare. La strada per arrivare agli Stati Uniti d’Europa è piena di ostacoli e opportunità. La via da seguire non è lineare e talvolta si possono fare passi indietro, come è avvenuto con la Brexit, ma non abbiamo altra scelta che andare avanti se vogliamo dare un futuro alle nuove generazioni. Come ci ricordava Stéphane Hessel, uomo della resistenza al nazifascismo, sopravvissuto al campo di concentramento di Buchenwald: <<L’Europa è il nostro unico futuro. La nostra unica speranza di uscire dalla crisi mondiale è la costruzione di un’Europa forte, solida, federale e capace di condurre una politica comune. Qualsiasi altra via di uscita è inimmaginabile. Abbiamo assolutamente bisogno di un’autentica Unione europea.>>
Il mondo ha bisogno dell’Europa ma è vero anche il contrario. La lotta contro i cambiamenti climatici, a partire dall’obiettivo di zero emissioni di carbonio, che vede l’Europa in prima linea, deve diventare un impegno prioritario di tutto il pianeta. E la globalizzazione deve trasformarsi in un processo democratico che garantisce i diritti di tutti i cittadini e le cittadine del mondo. A tal fine servirebbe una Costituzione della Terra anche per gestire i beni comuni globali e ridurre le disuguaglianze economiche e sociali.
Concludo con le parole importanti che la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha rivolto agli studenti della Scuola d’Europa a Ventotene l’8 maggio 2021 il giorno prima dell’avvio della Conferenza sul futuro dell’Europa:
<<In quest’anno in cui celebriamo gli ottant’anni del Manifesto di Ventotene invito i giovani a riflettere sulla nostra storia comune e a valorizzare ancora di più quell’idea di cittadinanza globale e solidale che sta alla base della nostra Europa, perché questo è il modo per rafforzare la nostra democrazia […]. Il futuro dell’Europa è nelle vostre mani. L’Europa diventerà quello che volete che sia.>>